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La Filosofia: un ponte fra gli opposti


Di fronte all'indeterminata massa dell'Essere, noi prendiamo posizione, scegliendo una parte ed escludendone le altre, generando così un cosmo di enti in conflitto fra loro. Sono queste le catene della nostra personale caverna platonica ma, come ricorda Polkinghorne:

la realtà è un’unità a molti livelli. Posso percepire un’altra persona come un aggregato di atomi, ma anche come un sistema bio­chimico aperto in interazione con l’ambiente o come un esemplare di homo sapiens, come un oggetto di bellezza, o come qualcuno i cui bisogni meritano il mio rispetto e la mia compassione, o infine come un fratello per cui Cristo è morto. Tutti questi aspetti sono veri e coesistono in maniera misteriosa in quell’unica persona. Se ne negassi uno, significherebbe che sminuisco sia quella persona che me stesso, che tento di capirla: significherebbe non rendere giustizia alla ricchezza della realtà
Guardare filosoficamente all'essere umano vuol dire guardarlo al di là di ogni possibile riduzionismo, non solo materialista, ma anche spirituale o psicologico. Vuol dire osservare l'umanità – sia quella che incontriamo fuori di noi, sia quella che incontriamo dentro di noi – come si osserva un Universo. E' un modo di osservare l'umanità come porta attraverso cui sperimentare il Kairos e uscire dalla prigionia di Chronos.Aristotele ci insegna come all'origine della Filosofia vi sia la meraviglia. Il senso di sincera meraviglia, il fascino del mistero, l'apertura verso ciò che esula dalla nostra comprensione, il “sapere di non sapere” sono collegati alla comprensione della complessità del reale, che sfugge alle seppur utili riduzioni, ma invita a uno sguardo sistemico e olistico.La Filosofia – intesa nel suo senso perenne di pratica di trasformazione dell'individuo e di ricerca dell'Assoluto – non è una mera attività teoretica, un semplice esercizio individuale di Metafisica. E' una pratica che ha un valore terapeutico per tutto il Cosmo. Essa punta a rigenerare tutto l'Essere attraverso l'azione sull'individuo. Agisce sul Microcosmo per giungere al Macrocosmo.Essa è dunque una pratica – non una disciplina – intrinsecamente terapeutica, non solo per l'umano, ma per tutto il cosmo. Agisce come la leggendaria Pietra Filosofale, per operare una trasformazione ontologica nell'esistente, in direzione dell'Assoluto. Questa è l'essenza del pensiero tramandato dalla Filosofia Perenne, in ogni tempo e luogo.

Il testo presentato è una selezione di un articolo più lungo. Se volete approfondire, ecco il testo completo. Buona lettura!


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